Ennesima parodia sul Topo. Questa volta però è un po' speciale. Disegnata nientepopodimeno che dal maestro Cavazzano e sceneggiata da quello che possiamo ormai ritenere il maestro delle parodie Disney: Bruno Enna.
Ce l'avrà fatta di nuovo il buon Enna a sfornare un altro capolavoro?
Per sua stessa ammissione questa storia non utilizza un espediente narrativo per trasporre il classico di Pratt, ma rimane pressoché fedele all'opera originale. E sta qui, forse, l'unico difetto che mi sento di muovere a una sceneggiatura altrimenti praticamente perfetta.
Se in Dracula di Bram Topker avevamo le barbabietole al posto del sangue - e negli altri due capitoli della trilogia horror di Enna altri escamotage simili - qui quel tipo di guizzo narrativo, quella intuizione geniale, manca completamente e abbiamo una trasposizione più fedele ai canoni classici della parodia Disneyana, con una riproposizione di alcune tavole molto aderente alla fonte d'ispirazione.
Ma sia ben chiaro: questa storia è imperdibile per tutti gli amanti dei personaggi Disney.
I disegni sono bellissimi, grazie anche alle chine e i colori di Sandro Zemolin, e la trama è equilibrata e coinvolgente. Tecnicamente l'opera è impeccabile. Come dicevo più sopra, forse per il troppo rispetto verso il maestro Hugo, Bruno non ha voluto osare come nelle altre occasioni. Una scelta che rispetto e che non mi sento di criticare più di tanto.
Prevedibilissimo il cartonato, a cui ho già riservato un posto d'onore nella mia libreria.
VOTO
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