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giovedì 15 dicembre 2016

DIEGO ARMANDO MARADONA di Paolo Castaldi


Dovrebbe essere una biografia, ma più che altro è una dichiarazione d'amore quella di Castaldi.
Undici tocchi di un grande campione assurto a status di divinità e non solo per i napoletani; una serie di istantanee che mettono in campo sentimenti di compassione e ammirazione per Diego e che cercano di far provare al lettore le emozioni che hanno attraversato chi la sua carriera l'ha seguita dall'inizio alla fine e oltre.

sabato 30 gennaio 2016

CREED - Rocky 7

Rocky è stato uno dei miei eroi dell'infanzia perciò non posso essere ipercritico con questo film che, anche se mascherato, è a tutti gli effetti il settimo capitolo di questa immortale saga. Poi non è fatto neanche male: buona regia, buon montaggio e Sly recita decisamente bene. Magari è esagerato dargli l'oscar, infatti molto difficilmente lo vincerà. Già Tom Hardy è stato molto più bravo in Revenant. Comunque è un buon capitolo, intelligente perché sposta l'attenzione da Rocky e la concentra sul figlio di Creed per passargli il testimone. Finalmente Stallone si è rassegnato appendendo i guantoni al chiodo e giustamente assume il ruolo di mentore. Ovviamente Sly ruba tutta la scena, anche perché Jordan non è particolarmente dotato come attore. Ha una buona presenza scenica questo glielo concediamo, ma non so se è adatto per diventare il protagonista degli eventuali altri capitoli; ammenoché, saggiamente, decidano di non far schiattare lo stallone. L'idea della malattia è stata sviluppata bene e non opprime il film trasformandolo in un pippone drammatico. Forse la scenografia si concentra un po' troppo negli interni e gli allenamenti sono un po' fiacchi. Anche le musiche sono "timide" e non gasano come negli episodi classici. In sostanza è una specie di reboot (riuscito) in salsa moderna di una icona del cinema.

martedì 8 ottobre 2013

RUSH

Siamo tornati negli anni 80/90 ragazzi! Gli americani sono fissati con i film sullo sport, ma Ron Howard ci sa fare e confeziona una pellicola avvincente, dal ritmo sempre incalzante, interessante storicamente e dal fascino del passato. Grazie al cielo ci fa dimenticare Driven di Sly, e ci ricorda Giorni di tuono, ma è molto meglio perché non molla mai il colpo e non ha tempi morti; il fatto poi di riguardare due personaggi reali e leggendari per la formula 1 non fa che aumentare l'interesse della trama. Andate a vederlo perché ne vale veramente la pena.
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